Autore: Enrico Calenda
Titolo: Acqua Alta
Genere: Giallo
Città: Venezia
Disponibilità a viaggiare nella prorpia provincia per presentazioni: SìPer contattare l'autore: e-mail
IL LIBRO:
Un preside ritiene che l’attacco criminale subito dai docenti, pochi giorni prima del carnevale veneziano, rappresenti in qualche modo un gravissimo danno alla scuola che ama con vera passione, dandole tutto l’impegno professionale di cui è capace. Sente molto intensamente il bisogno di giungere alla soluzione del caso, per ridare alla scuola quegli stimoli profondamente culturali, quel senso di pulizia morale e di giustizia di cui tanto si sente bisogno nella società d’oggi e s’impegna, con la polizia di Venezia, in una collaborazione destinata a manifestarsi intelligente e proficua. Si tratta di un romanzo giallo, la cui la drammaticità è in parte legata alle ambiguità misteriose dell’antica città di Venezia e delle sue calli e dei suoi pozzi e delle sue corti, dalle luci tenuamente soffuse e da quel silenzioso strisciare qua e là per la città dell’acqua alta quando pian piano l’invade quasi annegandola e in parte è attenuata dal respiro profondo della laguna da cui Venezia sorge e dalle stupende barene e dalle segnalazioni così significative delle bricole, gli antichi pali di distinzione e di attracco, che inducono all’approfondimento meditato dei problemi. Così la narrazione, fra realtà e sogni, finisce con l’aprire uno squarcio sul rapporto tra una scuola pubblica e una città così particolare e in fondo così rara e difficile e con il mondo anche lontano della Cina, in cui il preside Cantucci e il suo staff le proiettano.
“Bisogna assolutamente scoprire chi l’ha uccisa, Caterina. Lo dobbiamo a lei, per rendere giustizia alla sua memoria, ma anche per proseguire nel processo di sviluppo positivo di un istituto come questo. La scuola coincide con l’educazione di tanti giovani. A migliaia me ne sono passati. Ciò che si fa in una scuola non ha l’eguale in nessun tipo di attività umana.”
Un dramma si svolge in una Venezia dal fascino inquieto, dove silenziosa dilaga l’acqua alta.
L'AUTORE:
Enrico Calenda si è laureato in Storia della Lingua Italiana presso l’Università di Padova, con il prof. Gianfranco Folena (tesi sulla lingua della poesia di Camillo Sbarbaro). Esercitatore presso detta Università nei primi anni settanta, Docente di Lettere di Liceo e Assistant Professor per un anno accademico al New York University (NYC), Preside dal 1977 di Istituti Superiori. Dal 1990 preside del Professionale Turistico - Alberghiero ‘ Barbarigo-Sarpi’ di Venezia. Autore di quattro libri di poesie (di cui l’ultimo ‘Brividi di mare’, del 2003), di un Commento al VI Libro dell’Eneide di Virgilio, di un articolo sulla ‘Rassegna della letteratura italiana’ sulla lingua dei ‘Trucioli’ di Camillo Sbarbaro, dell’Antologia ‘Cultura e Tecnica’ per il biennio dell’istruzione secondaria. Ha inoltre collaborato alla revisione del Dizionario Palazzi e alla Lemmatizzazione della Divina Commedia (Garzanti). Ha vinto tre concorsi nazionali di poesia (Concorso Nazionale ‘Vernato Arte’ 2002, Concorso Nazionale Le ‘Nuvole – Peter Russel’ 2004 e Concorso Nazionale ‘Fiera di Casalguidi’ 2006 per libro edito) ed è risultato ai primi posti in parecchi altri concorsi letterari. Ha pubblicato nel 2012, il romanzo ‘Acqua alta’, (Arduino Sacco Editore, Roma), che è risultato ai primi posti nel concorso Operauno, I dieci Protagonisti del 2012.
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